Maria Beatrice Rondinelli
UOS Patient Blood Management, UOC Medicina Trasfusionale e Cellule staminali, Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, Roma
Transfusion Medicine Network 2023; 1-3 (Pubblicato gennaio 2023)
I percorsi di Patient Blood Management ( PBM ) sono applicati in ambito ostetrico per il miglioramento dell’outcome e la riduzione dei rischi assistenziali sia materni che neonatali . Uno dei punti fondamentali di questi percorsi è la gestione dell’anemia gravidica , condizione piuttosto frequente, infatti la sua incidenza è stimata circa il 38% in tutto il mondo. Le cause e la prevalenza variano in base al gruppo di età ed al contesto socioeconomico, anche se l’eziologia più frequente è l’anemia da carenza di ferro , per l’incremento del suo fabbisogno funzionale correlato all’accrescimento fetale. I cambiamenti fisiologici e le alterazioni ormonali peculiari della gravidanza, determinano inoltre un incremento del volume plasmatico con un effetto emodiluizionale e consensuale abbassamento del livello di emoglobina. Molte evidenze sottolineano come l’anemia gravidica è di fatto la causa indiretta più comune di “adverse outcome” materno- fetale e neonatale, inclusa la mortalità, parto pretermine, distacco di placenta ed emorragia postpartum , sepsi pre e postnatale. Rilevante è quindi stabilire un percorso multiparametrico per la valutazione diagnostica ed un seriato timing di controllo e follow-up, fino al termine della gravidanza e nel periodo post-partum. La terapia marziale per os è considerata la prima opzione terapeutica nelle donne gravide con siderocarenza, mentre la terapia marziale parenterale è utile nelle donne non rispondenti alla terapia orale e con anemia severa ed instabilità emodinamica . L’inquadramento emostatico coagulativo ad inizio gravidanza è inoltre efficace per la prevenzione delle possibili complicanze emorragiche trombotiche, molto frequenti nell’ultimo trimestre di gravidanza. Le metodiche di recupero sangue e l’utilizzo di apparecchiature (POCT) per il monitoraggio della coagulazione, contribuiscono a determinare un percorso assistenziale applicativo del PBM , con miglioramento prognostico e riduzione dei rischi clinici. Gli strumenti di efficacia di questi programmi applicativi sono rappresentati dalla formazione del personale, la condivisione multidisciplinare e l’esperienza del coordinamento applicativo sulla base delle evidenze scientifiche di contesto.