MARIA ANTONIETTA VILLA
Dipartimento di Medicina Trasfusionale ed Ematologia Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Transfusion Medicine Network 2022;1-7 (Pubblicato novembre 2022)
Gli antigeni oligosaccaridi A e B del sistema ABO sono prodotti da un precursore comune, la sostanza H, mediante reazioni enzimatiche catalizzate dalle glicosiltransferasi A e B codificate dagli alleli funzionali A e B nel locus genetico ABO, rispettivamente. Nel 1990, Fumiichiro Yamamoto ha clonato cDNA allelici umani A, B e O e ha aperto una nuova era della genetica molecolare. Questa scoperta ha permesso di identificare quattro sostituzioni di amminoacidi negli alleli A e B e mutazioni inattivanti negli alleli O, chiarendo le basi alleliche del sistema ABO. Grazie a questa scoperta, è stata messa a punto con successo la genotipizzazione ABO, che permette di discriminare tra genotipi AA e AO e tra BB e BO, cosa impossibile utilizzando metodi immunoematologici/sierologici. La situazione è cambiata drasticamente nell’ultimo decennio, a causa dei rapidi progressi nella tecnologia del sequenziamento di nuova generazione (NGS), che ha consentito il sequenziamento di diverse migliaia di geni e persino dell’intero genoma. Il sequenziamento del genoma ha rivelato non solo l’esoma ma anche elementi di regolazione della trascrizione/traduzione. Ora, in questa era della genomica, i Laboratori di Immunoematologia di Riferimento possono sfruttare le vaste informazioni sulla sequenza per svelare i meccanismi molecolari responsabili d’importanti fenomeni biologici associati al polimorfismo ABO.