Fabrizio Niglio
Direttore UOC Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Livorno-Pisa
Transfusion Medicine Network 2020;1-2 (Pubblicato novembre 2020)
Il progetto sull’utilizzo dei droni nel trasporto di emocomponenti è nato nel 2018. Nel 2019 il processo è stato convalidato dimostrando l’efficacia e la sicurezza del trasporto del sangue valutando l’impatto dell’ “alta quota”, della temperatura e dell’accelerazione sulla integrità delle emazie attraverso test emolitici pre e post volo. Inoltre, è stata applicata un’analisi del rischio per valutare possibili criticità sia sulla base delle osservazioni effettuate durante i voli che sulla base dell’esperienza trasfusionale. Le criticità individuate sono esclusivamente a carico del drone e del sistema informatico e non dei campioni di sangue. Pertanto, è auspicabile che nell’immediato futuro venga introdotta la tecnologia dei droni a supporto dei processi sanitari. Il loro impiego non soltanto è attrattivo per quanto riguarda le attività routinarie (trasporto da un ospedale all’altro), ma anche come veicolo da aree ad alto potenziale biologico (come le aree Covid) ad aree a più basso rischio (come aree no Covid) all’interno di uno stesso ospedale. Potrebbero infine essere utilizzati in alternativa alla posta pneumatica, percorso spesso complicato da realizzare all’interno di strutture ospedaliere e molto dispendioso.