Alessandra Berzuini
Dipartimento di Medicina Trasfusionale ed Ematologia
Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
Transfusion Medicine Network 2020; 1-2 (Pubblicato settembre 2020)
Alessandra Berzuini
Dipartimento di Medicina Trasfusionale ed Ematologia
Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
Transfusion Medicine Network 2020; 1-2 (Pubblicato settembre 2020)
In Italia vivono circa mezzo milione di sub-Sahariani (sSA), integrati regolarmente con un lavoro e una propria abitazione. I sSA hanno peculiari caratteristiche genetiche che derivano dalla pressione centimillenaria della malaria e, a dimostrazione delle leggi darwiniane, hanno selezionato caratteri di resistenza alla infezione. Tra questi ci sono anche i fenotipi rari, ovvero espressioni varianti degli antigeni gruppoematici che riguardano, tra gli altri, i fenotipi Rh e Duffy. I sSA accedono alle trasfusioni poiché frequentemente affetti da anemia falciforme, ma la trasfusione con sangue di donatore di discendenza europea, porta quasi inevitabilmente allo sviluppo di allo-anticorpi eritrocitari, che può così limitare i processi di cura tra i quali le chemioterapie e i trapianti. Per questo motivo i Centri Trasfusionali devono aprire le porte ai donatori sSA che, oltre a garantire le cure ai loro connazionali, sostengono le Banche Gruppi Rari. Rimane tuttavia il problema della persistenza della infezione malarica occulta.
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