Maria Antonietta Villa
Dipartimento di Medicina Trasfusionale ed Ematologia
Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Transfusion Medicine Network 2019;1-6 (Pubblicato settembre 2019)
La produzione di anticorpi diretti contro gli antigeni eritrocitari è una complicanza è grave nei pazienti affetti da alcune malattie ematologiche che prevedono un supporto trasfusionale a lungo termine. Se non correttamente rilevati e identificati, gli anticorpi eritrocitari, oltre a non consentire un’adeguata terapia trasfusionale, possono causare gravi reazioni trasfusionali. Tali effetti sono accentuati nei casi di pazienti che presentano un quadro di immunizzazione complessa, ossia la contemporanea presenza di più anticorpi, che rende difficile l’identificazione delle specificità implicate. In questi casi diventa indispensabile il ricorso a Centri ad elevata specializzazione (Laboratori di Immunoematologia di Riferimento) in grado di fornire un servizio di consulenza, di diagnostica e di reperimento di unità di emazie compatibili, ricorrendo a donatori di gruppo raro. Un donatore viene definito di “gruppo raro” quando il suo assetto antigenico si riscontra al massimo in 1 soggetto ogni 1.000 esaminati. La ricerca di unità compatibili per questi pazienti può richiedere la tipizzazione di un elevato numero di donatori. Per questo motivo, identificato un donatore raro, il suo nome viene inserito in un database specifico. Per assicurare una trasfusione efficace e sicura, in molti Paesi le principali organizzazioni trasfusionali hanno promosso la creazione di Banche o Registri di donatori di gruppo raro, coordinati ad un Laboratorio di Immunoematologia che funge da riferimento per questa attività.