SILVIA MANFROI
Referente Settore Distribuzione e Immunoematologia, Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Bologna
Transfusion Medicine Network 2016;1:11-16 (Pubblicato febbraio 2017)
SILVIA MANFROI
Referente Settore Distribuzione e Immunoematologia, Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Bologna
Transfusion Medicine Network 2016;1:11-16 (Pubblicato febbraio 2017)
Negli ultimi due decenni l’immunoematologia molecolare è diventata parte del processo di diagnostica immunoematologica e degli algoritmi che integrano in modo complementare tecniche sierologiche e molecolari. I centri di riferimento di immunoematologia utilizzano comunemente le indagini molecolari per contribuire alla risoluzione di casi immunoematologici complessi, per risolvere discrepanze di tipizzazione sierologica, per identificare varianti antigeniche. L’evoluzione delle tecniche molecolari ha allargato gli orizzonti dell’immunoematologia molecolare fornendo sistemi ad alta produttività che consentono la tipizzazione estesa degli antigeni eritrocitari su larga scala di pazienti e donatori, e l’applicazione della compatibilità eritrocitaria estesa per garantire migliore efficacia e sicurezza della trasfusione. Inoltre l’immunoematologia molecolare applicata alla diagnosi prenatale permette una prevenzione efficace dell’alloimmunizzazione materna, l’identificazione dei feti a rischio ed un monitoraggio sicuro ed attento delle gravidanze a rischio di Malattia Emolitica del Feto e del Neonato.