SIMONETTA PUPELLA
Direttore Area Sanitaria e Sistemi Ispettivi, Centro Nazionale Sangue, ISS
Transfusion Medicine Network 2015;1:1-3
Il percorso di qualificazione del Sistema Trasfusionale Italiano sta raggiungendo il suo primo importante traguardo, posto alla data del 30 giugno 2015. A tale data i Servizi Trasfusionali (ST) e le Unità di Raccolta (UdR) gestite dalle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue, unità operative del sistema, dovranno aver conseguito l’autorizzazione/accreditamento, da parte degli organismi regionali competenti, a testimonianza della conformità rispetto a requisiti e standard operativi, che discendono dalle Direttive europee in tema di sangue ed emocomponenti, e dalla farmacopea europea per quanto si applica al plasma come materia prima per la produzione industriale di farmaci plasma-derivati. Nel presente editoriale si pongono in evidenza le caratteristiche organizzative del sistema trasfusionale italiano, le differenze significative di questo rispetto ai sistemi presenti in paesi europei comparabili per caratteristiche epidemiologiche e condizioni socio-economiche, e l’impatto dell’assetto organizzativo sull’intrapreso percorso di qualificazione.